Altri Contenuti gratuiti
- Grape Check UP 0,00 €
- Consulenza di 30 minuti 67,00 €
Febbraio è il periodo in cui le aziende effettuano l’innesto in campo.
Benvenuti in Upgrape il primo programma di training online che si occupa di uva da tavola.
L’innesto in campo, noi viticoltori, lo facciamo su una barbatella di un anno di età, o portainnesto. Ma come vengono effettivamente trapiantate?
Il metodo tradizionale è il trapianto manuale a radice corta dove di solito viene utilizzata una forchetta dotata di due punte che servono per agganciare la barbatella in corrispondenza del nodo dove si sviluppano le radici. In questo caso, le radici vengono tagliate corte, di pochi centimetri, e attraverso l’utilizzo di questa forchetta accompagniamo lentamente la pianta all’interno di una buca che è stata preventivamente creata attraverso una trivella.
Quali sono i vantaggi di questo metodo: innanzitutto c’è una maggiore accuratezza e precisione nel posizionare la barbatella, rispettare, quindi, l’allineamento sarà più semplice; c’è la possibilità inoltre di lavorare anche dopo un evento piovoso che non sia naturalmente esagerato; infine utilizzando un getto d’acqua ad alta pressione per chiudere la buca garantiamo che acqua e terreno possano aderire alle radici evitando quindi la formazione di sacche d’aria o bolle d’aria che possono provocare danni.
Gli svantaggi invece quali sono? Innanzitutto quando tagliamo la radice corta, di pochi centimetri, ci aspettiamo un attecchimento più lento, quindi una risposta vegetativa più lenta; altro svantaggio è che è necessaria una manualità specializzata, per poter utilizzare la forchetta, agganciare la barbatella e inserirla nella buca; e i costi per questo tipo di trapianto sono superiori rispetto al lavoro che potrebbe essere meccanizzato.
Nei prossimi articoli entreremo in un campo di barbatelle trapiantate con l’aiuto di un attrezzo meccanico quale un escavatorino.
Per approfondire l’argomento: